Concetti chiave del capitolo 2

[Acton Bell]

Nel post che segue ho riassunto in qualche modo il capitolo per chi non ha avuto modo di accedere ancora al libro o per chi ha avuto difficoltà a relazionarsi al testo. In questo spero di fare cosa gradita al lettore, anche se non so quanto io possa avere reso giustizia all’autore. Sono presenti delle  piccole “interpolazioni” nel momento in cui mi son trovata a tentare di spiegare alcuni concetti / riferimenti.

Capitolo 2: “La Terra Desolata:una presa d’atto”

Una terra diventata ostile lo è perché si è inaridita, depredata di tutte le ricchezze che avrebbero potuto sfamare l’uomo da figure identificate come “cercatori d’oro”, gentaglia dedita allo sciacallaggio, al furto. Potremmo guardare anche alla coltivazione della terra, i cui tempi ciclici non sono nemmeno più rispettati per via delle esigenze di produzione e di mercato: i frutti non sono maturi perché non si ha tempo di aspettare la naturale maturazione. La terra è inquinata: diventa inabitabile. Il riferimento è alla Terra Desolata di T.S. Eliot, poemetto (post-bellico, in fondo) del 1921, che lamenta lo sconvolgimento di un mondo nella totalità dei suoi parametri.

La questione sollevata in generale è l’impossibilità dell’eliminazione della trascendenza – cosa che ha prodotto tanta filosofia inutile. La conseguenza è che il materialismo si muove accelerando sempre più e ciò vuol dire due cose:

- Che l’Illuminismo non è rovesciabile;
- Che la Chiesa non è servita a molto come baluardo di resistenza e di stabilità.

Il punto è che il materialismo ha cercato di offrire delle distrazioni dalla dimensione spirituale e, come vedremo, Marxismo e liberalismo ospitano una componente dogmatica ma tutto sommato meschina.

Marx ha proibito qualsiasi risposta che andasse al di fuori del materialismo, trasformando tale atto in un dogma.

Il materialismo americano che si articola in maniera dualistica (o con me, o contro di me), ha fatto sì che la nostra identità culturale fosse soppiantata dai beni di consumo.

Lo stesso approccio al mantenimento della memoria storica è passato dal dal mito, dal racconto, dalla tradizione alla conoscenza archivistica, lineare e pronta all’uso (Richiami all’Inattuale II di F. Nietzsche e alla Condizione Postmoderna di J. F. Lyotard). Siamo in un mondo governato dal mercato: l’utopia kantiana della Pace Perpetua predicava il mercato come mezzo di risoluzione delle contese o mezzo per scongiurarle; tuttavia la condizione attuale, di libero mercato, testimonia che le guerre sono ancora il mezzo primario per la regolazione dei conti. Potremmo ignorare le vere cause o gli attori, ma sappiamo come vanno a finire le cose, così come conosciamo la portata dei disastri che possono seguire. Spesso a questi estremi si è approdati per via di prospettiva illuministica di stampo totalitario la quale, per affermarsi, ha bisogno di distruggere la precedente. (Cfr. Mao e il liuto di Confucio).

Nell’epoca della globalizzazione, post seconda guerra mondiale e post cortina di ferro, non esiste terra che possa garantire uno scampato pericolo:
- USA: esportazione della democrazia
- Russia: espansione dell’URSS
- Cina: capitalismo di stato.

Il mercato serve per instaurare un nuovo ordine, con un nuovo sistema di valori, nel quale l’individuo è sradicato e trasformato esso stesso in oggetto, avendo perso la sua soggettività: questo atto deliberato si è compiuto grazie al propagandare pandemie o altri eventi disastrosi da combinare con una biopolitica applicata, soprattutto grazie al digitale.

In fondo Ottocento e Novecento contengono un fondo di odio nei confronti dello stato delle cose, altrimenti non ci sarebbero stati alcun desiderio e alcun processo di modernizzazione, ovvero il costante tentativo di migliorare ciò che è essenzialmente imperfetto.