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Acton Bell
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Data di iscrizione : 15.02.24

Concetti chiave del capitolo 9 Empty Concetti chiave del capitolo 9

Mer Apr 03, 2024 12:31 am
Nel post che segue ho riassunto in qualche modo il capitolo per chi non ha avuto modo di accedere ancora al libro o per chi ha avuto difficoltà a relazionarsi al testo. In questo spero di fare cosa gradita al lettore, anche se non so quanto io possa avere reso giustizia all’autore. Sono presenti delle  piccole “interpolazioni” nel momento in cui mi son trovata a tentare di spiegare alcuni concetti.

Capitolo 9: La comunità dissolta

Lo stato è un veicolo: è dunque un mezzo (e non un fine). Considerare lo Stato come un’entità (astratta) con caratteri necessariamente morali a suo fondamento vuol dire santificarne una nuova versione che è “conquista rivoluzionaria”; ma alla fine lo statalismo si rivela basato sul principio del controllo, soprattutto in fase redistribuiva.
La società precedente è bollata come manchevole, in difetto: da qui l'idea  dell’emendazione. Le conseguenze sono: la prospettiva progressista del darwinismo sociale (il passaggio dalla tribù allo stato organizzato) – espressione di Herbert Spencer, sociologo positivista – e il progressismo dogmatico (la fede nel progresso a tutti i costi).
Anche lo stato, per come lo conosciamo, è superato: la tecnica vorrebbe il controllo anche dei cittadini (utenti, elettori, contribuenti).
Dei politici cosa resta? Poco. È tutta una finzione.
Ora le dinamiche si smascherano perché non hanno nemmeno più la voglia di starsi a nascondere, ma usano il politicamente corretto per salvarsi la faccia. Nel far ciò, mettono su delle versioni poco plausibili della verità, arrivando addirittura a dei controsensi.

Si parla di "nuovi diritti" (c’è una battuta di Boni, lungamente attesi come il Sigfrido di Wagner perché il terzo atto arrivò undici anni dopo!): la narrazione dell’ingiustizia per il diritto negato seguita dalla pianificazione di azioni per il loro conseguimento.

Le conseguenze che traiamo sono che: 1) le conquiste del Novecento sono un lontano ricordo; 2) i valori tradizionali vengono smantellati.

Il processo di pianificazione della politica concerne tutto ciò che lo Stato è in grado di gestire: cultura, istruzione, media, sanità, politica, economia. Ovvero, ogni aspetto della vita dell’individuo al quale si è fatta terra bruciata intorno. Ciò si persegue e si ottiene attraverso l’abolizione della realtà: il reale è distorto, mal riprodotto (intelligenza artificiale?), anche se poi ci se ne accorge lo stesso.Ma qui non parliamo di percezione solamente; parliamo anche del naturale ordine delle cose.
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Es.: il caso dell’aborto. Il concepimento sarà reso artificiale (clonazione, produzione artificiale di gameti, gravidanza surrogata).

La storia dei nuovi valori è usata come grimaldello per agevolare l’ulteriore espansione del progressismo/transumanismo  e “realizzare la fantascienza” dei progressisti. Loro si immedesimano nella loro realtà. E la fanno facile: di fatti, non calcolano le conseguenze appunto perché non è previsto il raffronto col reale (e perché non conviene, altrimenti si scoprono). Cosa già sperimentata durante la situazione pandemica.

A TerraOstile e galahad il gentile piace questo messaggio.

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