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Concetti chiave del capitolo 6
Dom Mar 17, 2024 4:07 pm
Nel post che segue ho riassunto in qualche modo il capitolo per chi non ha avuto modo di accedere ancora al libro o per chi ha avuto difficoltà a relazionarsi al testo. In questo spero di fare cosa gradita al lettore, anche se non so quanto io possa avere reso giustizia all’autore. Sono presenti delle piccole “interpolazioni” nel momento in cui mi son trovata a tentare di spiegare alcuni concetti.
Capitolo 6: “Diversità antropologica, estraneità esistenziale”
Il fatto di prendere le distanze da un Dio qualunque è un punto di non ritorno; tuttavia è una condizione da orfani perché si deve sempre dare una sostituzione che possa giustificare dal senso di colpa. Ciò vuol dire che bisogna trovare comunque un principio guida, un punto di riferimento, una morale. Chi la determina? Chi la applica?
Sono presentate due categorie distinte, con appellativi alle classi sociali medievali di guerrieri (bellatores) e chierici (oratores), alla maniera in cui Nietzsche le chiamava in Genealogia della Morale (I, 7).
“Si sarà già intuito che i criteri di valutazione dei sacerdoti possono facilmente separarsi da quelli cavalleresco-aristocratici, fino a diventare il loro opposto; e questo processo sarà particolarmente favorito ogniqualvolta la casta sacerdotale e la casta guerriera, gelose l’una dell’altra, si affronteranno gostilie non vorranno accordarsi sul prezzo. I giudizi di valore cavalleresco- aristocratici presuppongono una prestanza fisica, una salute florida, ricca, debordante e insieme tutto ciò che ne condiziona il mantenimento, guerra, avventura, caccia, danza, tornei, insomma tutto quello che comporta una vita attiva forte, obera e serena. I criteri di valutazione sacerdotale-aristocratici hanno – come abbiamo visto – altri presupposti, e peggio per loro, in caso di guerra! I sacerdoti sono, è noto, i "nemici più crudeli"– e per quale ragione poi? Perché sono i più impotenti. L’impotenza genera in loro un odio che arriva diventare mostruoso e sinistro, spiritualissimo e tossico al massimo grado. Nella storia universale coloro che più degli altri sono stati capaci di odio e di generalità dell’odio, sono sempre stati i preti – a paragone della genialità della vendetta sacerdotale, ogni altra dote intellettuale può appena essere presa in considerazione.”
CATEGORIA 1: I “Chierici”, ovvero “chi possiede la verità”. Devono applicarla e produrre giustizia, con tutte le conseguenze del caso e a tutti i costi per confermare la verità che affermano. Paradossalmente per affermare la loro verità morale, arriveranno ad utilizzare anche metodi immorali, illegittimi.
CATEGORIA 2: I “Guerrieri” per i quali verità e giustizia sono un risultato, un riscontro con lo stato delle cose. I guerrieri sono disposti a combattere per la loro verità e sono disposti ad accettare anche la sconfitta (quale condizione destinale).
Ora i Chierici dispongono della Tecnologia (meglio ancora, Tecnica) che fa sì che la forza possa essere nelle mani di chi non è valoroso affatto. A tal proposito c’è un riferimento storico e simbolico all’introduzione dell’arma da fuoco in battaglia, in Italia con la battaglia di Pavia, dove Carlo V e i suoi archibugieri massacrarono la cavalleria francese di Francesco I. I guerrieri nel passato si sfidavano a singolar tenzone e vinceva il più eroico e addestrato: ora, invece, con l’ausilio della tecnica anche un incapace può ammazzare un eroe. Inoltre, la tecnica prevale sul valore umano.
Richiamo al giacobinismo: il sovvertimento dell’ordine non produce conseguenze migliori (usurpazione del potere, dittature, etc.) – ma anche in tutte le rivoluzioni. Il motivo di fondo è lo stesso: la hybris (ὕβρις) , la tracotanza, produce il totalitarismo e i chierici impongono il loro bene arrivando pure ad attuare un revisionismo. A questo punto i guerrieri diventano merce sacrificabile.
La terra è diventata ostile perché si è creato uno sbilanciamento assai disarmonico tra le due forze che sono e rimangono opposte; ma si tratta di un’opposizione che prevede la polarizzazione, non della convivenza pacifica tra i due schieramenti.
I chierici avevano dichiarato che il lavoro sarebbe stato ridotto o eliminato; tuttavia la classe di schiavi sarà comunque necessaria. Com’è possibile vivere senza lavoro? Ci sarà qualcuno che dovrà farlo al posto nostro.
I chierici cercano la realizzazione del paradiso in terra, originato dal loro pensiero. E si serviranno di nuove tecnologie per eliminare il passato. Ma ciò non affatto è un caso: è stato tutto premeditato.
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